Tra giornalismo e rivoluzione

Francesco Dall’Ongaro interprete e protagonista
del Risorgimento

Poeta e giornalista, interprete di un’epoca attraversata dalle guerre di liberazione nazionale del 1848-1849, Francesco Dall’Ongaro (Mansuè, 1808 - Napoli, 1873) presenta un articolato profilo di letterato, in cui vocazione poetica e prosa giornalistica convivono. Animato da un temperamento intellettuale ispirato al pensiero democratico di ascendenza mazziniana, Dall’Ongaro riuscì a dare voce a un’imprescindibile necessità di testimonianza civile mediante un’intensa attività letteraria e giornalistica, attraverso cui fu protagonista dei momenti più significativi del Risorgimento italiano. Questo studio, attraverso il ritrovamento di un consistente corpus di autografi, traccia il profilo e ripercorre la carriera di Dall’Ongaro a partire dagli anni della formazione trascorsi tra Padova e Venezia, quando, grazie all’amicizia con alcuni scrittori legati al Caffè Pedrocchi, primo fra tutti Luigi Carrer, inaugurò una nuova stagione letteraria imprimendo da subito alla propria forma espressiva un connotato militante. È nelle riviste che Dall’Ongaro trova il giusto spazio per esprimere il proprio pensiero. Sono gli anni del «Gondoliere» e della triestina «Favilla», seguiti dal «Giornale politico del Friuli», dal veneziano «Fatti e Parole» e dal repubblicano «Monitore romano». Dalle colonne di questi giornali Dall’Ongaro restituisce la cronaca politica del biennio1848 -1849, testimoniando il diritto alla libertà di stampa e il valore civile dell’attività giornalistica, che non interrompe neppure durante l’esilio in Europa. Poeta della rivoluzione attraverso le “note di viaggio” che sono i suoi stornelli popolari, dopo la caduta della Repubblica romana ripara a Lugano, dove si fa promotore di un’intensa attività cospirativa, pubblicando e diffondendo clandestinamente libri proibiti e organizzando l’Imprestito mazziniano attraverso una fitta rete di contatti epistolari, qui ampiamente ricostruiti. Non è tralasciata in queste pagine la ricca attività letteraria, declinata anche nella scrittura di libretti d’opera, che Dall’Ongaro affianca al suo impegno civile. Emerge il ritratto di una complessa personalità intellettuale che ebbe un importante ruolo politico e culturale durante il Risorgimento.

Manuela Brunetta è dottore di ricerca in Scienze umanistiche e si occupa di letteratura italiana otto-novecentesca. Ha collaborato con «Studi Novecenteschi», «Esperienze Letterarie» e «Annali di Ca’ Foscari» e ha pubblicato contributi critici su Cesare Pavese, Guido Piovene, Neri Pozza, Francesco Dall’Ongaro e Goffredo Parise, di cui ha curato il catalogo archivistico-filologico Archivio Parise. Le carte diuna vita. Dal 2005 ha collaborato con Andrea Zanzotto nell’ambito dell’ultima produzione del poeta trevigiano.

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