Il laboratorio teatrale di Jurij Oleša

L’elenco delle benemerenze e La morte di Zand

Il nome di Jurij Karlovic Oleša (1899-1960), rappresentante di primo piano della letteratura russa del Novecento, è legato a opere narrative e teatrali caratterizzate, oltre che da una forma limpida e da una struttura compositiva perfetta, da una pluralità di piani e significati. L’autore si rivolge ai problemi dell’attualità postrivoluzionaria sovietica, senza perdere mai di vista la prospettiva universale, i valori eterni dell’arte. Oleša evita sempre le soluzioni definitive ed è aperto al confronto anche aspro, secondo una concezione che ben si incarna nell’arte drammatica. Tra i suoi drammi, L’elenco delle benemerenze (1931) e La morte di Zand (1933): le due pièce, capaci di suscitare alla loro uscita reazioni contrastanti e anche apertamente ostili da parte della critica di regime, sono ora ripresentate e affrontate secondo una nuova chiave di lettura, che mira a sciogliere alcuni dei nodi interpretativi fino ad oggi irrisolti.

Adalgisa Mingati, ricercatrice di Lingua e Letteratura russa presso l’Università degli Studi di Padova, ha orientato la propria attività di ricerca verso l’analisi di testi della narrativa russa dell’Ottocento e del Novecento e ha pubblicato saggi e articoli su V. Odoevskij, Jurij Oleša, V. Zazubrin.

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