Il Teatro Sociale di Belluno

Un’indagine storico-artistica

Era il 1835 e Belluno si preparava ad accogliere uno dei palazzi più importanti della città: un elegante teatro all’italiana, con palchetti sapientemente decorati e una dote scenografica degna della grande impresa. Così la Società del Teatro dona alla città un’opera destinata a diventare il simbolo di un’epoca: nasce il Teatro Sociale di Belluno.
Dove si fa teatro, si racconta una città e qui, ai piedi delle Dolomiti, tra le pieghe del tempo e degli archivi, il teatro diventa specchio della vita collettiva, espressione delle sue tensioni e aspirazioni. Dalle prime tracce nel Seicento, con la sede improvvisata nel Palazzo della Caminata, all’ambizioso edificio ottocentesco progettato da Giuseppe Segusino, fino alla trasformazione in sala cinematografica nel secondo dopoguerra, per giungere ai giorni nostri, nuovamente sede del Teatro cittadino, questo volume ripercorre due secoli di vicende teatrali bellunesi e dei tanti protagonisti, attingendo al ricco e stratificato patrimonio della Società del Teatro di Belluno .
In questo lungo racconto, spicca anche la figura di un protagonista inatteso: Francesco Bagnara, scenografo di fama, che con i suoi bozzetti romantici ha saputo imprimere una traccia viva dell’immaginario teatrale dell’epoca.
Ne emerge il ritratto di una città che, pur segnata da crisi, guerre e terremoti, ha saputo custodire la memoria della propria attività culturale. Un viaggio attraverso materiali d’archivio, cronache dell’epoca e testimonianze di chi, passando sotto La Caminata, ne ha voluto raccontare la storia più intima e profonda.

Mara Losso, dopo una laurea triennale in Conservazione e Gestione dei Beni e delle attività culturali presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia, si è specializzata in Storia dell’Arte contemporanea. Attualmente si interessa di ricerche storico-artistiche legate al territorio.
 
Francesca Penoni ha conseguito il Dottorato di Ricerca nel 2020 presso il Politecnico di Torino con una ricerca sulla storia dell’architettura armena in Turchia. Attualmente collabora ad un progetto di ricerca dell’Università Ca’ Foscari di Venezia dal titolo Observing South Caucasus’ Historical Landscape: An Open Photo Archive.

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