Il Poligrafo alla Fiera delle Parole 2019

20 Settembre 2019

Torna a Padova “La Fiera delle Parole”, festival letterario giunto ormai all’attesissima quattordicesima edizione. L’evento quest’anno raddoppia: 23 giorni per oltre 200 eventi diffusi in un percorso che parte da Montegrotto Terme per poi approdare a Padova dal 2 al 6 ottobre e infine ad Abano Terme.
Anche quest’anno il programma vede la presenza di molti fra i più affermati autori del panorama letterario nazionale, cui si affiancano “emergenti” di grande interesse e alcuni nomi internazionali. Tema scelto per quest’anno è “La cura”: «Abbiamo costruito un itinerario alla scoperta dei mille significati del concetto di “cura” – spiega la direttrice artistica del festival Bruna Coscia – dal percorso che porta a una guarigione all’attenzione verso il prossimo, vicino o lontano che sia, dalla salvaguardia dell’ambiente alla trasmissione della memoria, all’attenzione verso le generazioni, vecchie e giovani».
Protagonista della “Fiera delle parole” sarà anche la nostra casa editrice che, con sette incontri distribuiti tra il 3 e il 6 ottobre in diversi luoghi della città, presenterà alcune delle sue ultime proposte editoriali, stimolando un dialogo intorno ai temi dell’arte, dell’architettura, della filosofia e delle scienze sociali.

 

Eccovi  il programma dei nostri eventi:

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GIOVEDÌ 3 OTTOBRE

Giovedì 3 ottobre, alle ore 17:00, presso il Museo Eremitani, Sala del Romanino, si terrà l’incontro a tema  Pittori e opere in viaggio alla fine del Medioevo.

Cristina Guarnieri, Mauro Minardi e Valentina Baradel presenteranno la monografia del pittore Zanino di Pietro, inquadrandolo nel contesto della Venezia fra Trecento e Quattrocento. Ripercorrere la carriera di Zanino di Pietro, uno dei protagonisti della stagione tardogotica veneziana, sarà occasione per entrare nelle dinamiche di una bottega medioevale e degli spostamenti di artisti e opere per approfondire le conoscenze sul panorama pittorico lagunare e stimolare un’attenta riflessione sulla committenza, sulla tipologia e sulla funzione dei dipinti.
L’incontro sarà accompagnato da alcuni momenti musicali a cura di Aurora Bottacin del Conservatorio Pollini di Padova.

 

Giovedì 3 ottobre, alle 17:30, presso il Museo della Padova Ebraica, si terrà l’incontro Alle radici della cultura europea. La questione ebraica.

Dopo i saluti di Gianni Parenzo, presidente della Comunità Ebraica di Padova, Adolfo Locci (Rabbino Capo di Padova), Bruna Giacomini e Adone Brandalise dell’Università di Padova discuteranno sul ruolo di alcune fondamentali figure di pensatori ebrei nello sviluppo della storia della filosofia del Novecento. Autori come Hannah Arendt, Walter Benjamin, Rachel Bespaloff, Paul Celan, Jacques Derrida, Benjamin Fondane, Jeanne Hersch, Esther Hillesum, Sarah Kofman, Emmanuel Lévinas, Simone Weil, con la portata teorico-filosofica del loro messaggio, hanno saputo arricchire con prospettive profonde e intense la storia del pensiero occidentale. Riconsiderare la loro opera porta inevitabilmente a domandarsi quanto abbia pesato la matrice ebraica nella loro riflessione e come l’ebraismo abbia qualificato il loro pensiero, anche in relazione ai tragici eventi che hanno sconvolto il secolo scorso.

 

VENERDÌ 4 OTTOBRE

Venerdì 4 ottobre, ore 17:30, presso il Centro Universitario di via Zabarella, si terrà un incontro dedicato a  Bioetica e salute globale: sfide e prospettive, nell'ambito del quale Francesca Marin (Università di Padova) dialogherà con Antonio Da Re, Mariapia Garavaglia e Fabrizio Turoldo.

Oggigiorno la bioetica è chiamata ad affrontare temi di portata globale, quali l’equo accesso alle cure, la condivisione dei benefici derivanti dalla ricerca scientifica, la protezione della biosfera e della biodiversità... A riguardo, si parla di “bioetica globale” e “salute globale”, sottolineando come l’ambito di azione di questa particolare disciplina non possa più rimanere circoscritto alle questioni etiche sollevate dal continuo progresso medicotecnologico. A partire da questi temi si rende necessaria una riflessione attorno ai compiti assegnati alla bioetica e alla graduale estensione del concetto di salute, soffermandosi in particolare sulla delicata tematica del fine vita.

 

Venerdì 4 ottobre al Museo Eremitani, Sala del Romanino, alle ore 17:30, sarà protagonista il volume di Martina Massaro: Palazzo Treves dei Bonfili e il suo giardino. Interverranno insieme all’autrice Mario Isnenghi (Università Ca’ Foscari di Venezia), Antonella Pietrogrande (Gruppo Giardino Storico Università di Padova) e Stefano Zaggia (Università di Padova).

Proprietà di una famiglia di ricchi mercanti e banchieri ebrei trapiantati da Venezia a Padova, i Treves dei Bonfili, del Palazzo – progettato da Giuseppe Jappelli e demolito per dare spazio all’ampliamento delle strutture dell’Ospedale civile – rimane oggi solo lo splendido giardino che offre pittoresche vedute del Santo, dell’Orto Botanico e del Prato della Valle.
Ripercorrere la storia del Palazzo, della sua architettura, delle sue decorazioni, del suo giardino e della committenza permette di entrare nel vivo della vita culturale e sociale della Padova ottocentesca e di delineare il ritratto di una grande e potente famiglia e della sua influenza durata per generazioni.
L’incontro sarà accompagnato da alcuni momenti musicali a cura di Enrico Muscardin del Conservatorio Pollini di Padova.

 

SABATO 5 OTTOBRE

Sabato 5 ottobre presso l'Accademia Galieliana, Sala Guariento, alle ore 16:30, si svolgerà l’incontro La fragilità dell'anziano: dagli aspetti somatici alla solitudine, nel corso del quale si approfondiranno tematiche inerenti fragilità e solitudine, due condizioni che nella società odierna sempre più affliggono le persone anziane, interferendo con la durata e la qualità della vita. Sia la fragilità sia la solitudine possono diventare patogene, predisponendo a depressione e demenza, aumentando il rischio di altre malattie. Si tratta di fenomeni dalle implicazioni sociali, etiche e filosofiche, oltre che biologiche e clinico-psicologiche, che richiedono competenze e sensibilità diverse per essere affrontati. Di qui la necessità di una riflessione che, a partire dai professionisti, coinvolga la collettività affinché si sviluppino azioni mirate a comprendere, prevenire e contrastare fragilità e solitudine.
Dopo i saluti dell’Assessore alle Politche Sociali di Padova Marta Nalin, interverranno Marco Trabucchi (presidente Associazione Italiana di Psicogeriatria), Diego De Leo (Griffith University, Australia), Stefania Maggi (dirigente di ricerca CNR, Istituto di Neuroscienze di Padova) e Pablo Gonzales Blasco (direttore scientifico SOBRAMFA - Meducal Education & Humanims, San Paulo del Brasile).
L’incontro sarà accompagnato da alcuni momenti musicali a cura di Elisabetta Chiarato del Conservatorio Pollini di Padova.

 

Sabato 5 ottobre in Galleria Civica Cavour, alle ore 17:00, si parlerà del rapporto tra Architettura e Fotografia, con Franco Tanel (fotografo e giornalista), Marco Introini (fotografo, Politecnico di Milano), Cinzia Simioni e Alessandro Tognon dell'Associazione culturale DiArchitettura.

La fotografia offre ad architetti, progettisti, storici e studiosi dell’architettura un enorme patrimonio, capace di raccontare una storiografia aderente alla realtà.
L’immagine diventa mezzo di riflessione sulle diverse situazioni urbanistiche, conferendo alla fotografia di architettura un valore di bene culturale. Un’occasione di riflessione su questi temi è offerta dall’opera di Marco Introini, fotografo documentarista e docente di Fotografia dell’Architettura e Tecnica della Rappresentazione presso il Politecnico di Milano. Gli scatti in bianco e nero che Introini ha dedicato alla città di Padova sono un tassello che si aggiunge a un lavoro itinerante intrapreso in molti luoghi del mondo, nel quale la fotografia è mezzo  privilegiato per ospitare una riflessione sulla città e sulle corrispondenze ricorrenti in situazioni urbane diverse.

 

DOMENICA 6 OTTOBRE

Sabato 5 ottobre, in Galleria Civica Cavour, alle ore 17:00, Valeria Accornero (critica d'arte) presenterà l'opera di Stefania Lucchetta, artista e designer vicentina, nell'ambito dell'incontro Gioielli tra design, arte e tecnologia.

Nel mondo dell’arte contemporanea, che vive di contaminazioni, scambi e influenze da tutti i settori, il gioiello occupa oggi un ruolo sempre più preminente. Se in passato le creazioni orafe erano valutate primariamente per i materiali con i quali erano realizzate, oggi conta soprattutto l’idea, il progetto, il concept. Gli artisti designer inventano, progettano e creano opere d’arte utilizzando nuove tecniche di esecuzione e materiali non convenzionali, seguendo una nuova tendenza volta alla sperimentazione e alla ricerca.  Anche il gioiello diventa un prodotto artistico attraverso cui dare forma alle astrazioni concettuali proprie del design. In tale terreno si colloca l’artista e designer Stefania Lucchetta che, da quasi vent’anni, sviluppa la propria poetica del gioiello contemporaneo: espressione pura, espressione dell’essenziale, che si ispira alla geometria e all’architettura.

 

Vi aspettiamo numerosi!

 

 

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