Focus

Gaza. L’altro olocausto
«Non vi dirò il mio nome per ora.
Chi lo conosce, lo tenga per sé.
Dopo vedremo.
Perciò chiamatemi Tariq. Tanto per capirci. In arabo significa “colui che bussa alla porta”. Non è male. Solo che qui a Beit Hanoun, cittadina nel nord della Striscia di Gaza, verso l’interno, perché vi possiate orientare, attualmente non ci sono più case,
né porte cui bussare per essere accolti.
E il mio vero nome allora che senso ha?
Ve lo chiedete voi e me lo chiedo anch’io...

Il Poligrafo al Salone Internazionale del Libro di Torino 2025
Il Salone Internazionale del Libro di Torino torna dal 15 al 19 maggio presso gli spazi del Lingotto Fiere a Torino, una manifestazione che ogni anno riunisce tutta la filiera del libro: oltre mille editori, dai grandi gruppi alle case editrici indipendenti, scrittori, librai, bibliotecari, illustratori, traduttori e tantissimi lettori. Un evento, un’occasione di incontro e confronto – giunta alla sua XXXVII edizione – che, attraverso un...
leggi tuttoIl monumento storico e l’archistar
Nel campo della progettazione architettonica del nuovo gli archistar sono stati e sono un riferimento altissimo per tutta la cultura del settore. Hanno creato architetture, hanno aperto vie di ricerca, sperimentato volumi, spazi, soluzioni formali e tecnologiche, hanno avuto il coraggio e la capacità di concretizzare in architetture soluzioni estreme che sono state scuola e riferimento costante per tutti: architetti, ingegneri, committenti e imprese. Ma progettare in un edificio antico – che...
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Il Poligrafo a Feminism 2025
Dal 28 febbraio al 3 marzo 2025 torna a Roma l’ottava edizione di Feminism, Fiera dell’Editoria delle Donne, un’iniziativa nata nel marzo del 2018 con l’intento di valorizzare la produzione d’autrice dando visibilità all’editoria indipendente e sostenendo i luoghi delle donne, spazi di libertà comune, un’importante vetrina di scritti di autrici di tutto il mondo.
Anche quest’anno sarà la Casa Internazionale...

La cognizione del Bene
Il tempo in cui viviamo pone questioni ardue e smisurate, che esigono, per essere comprese fino in fondo, di essere ricondotte alla loro radice storica e filosofica.
Può lo spaesamento dell’uomo contemporaneo essere sintomo di una crisi che attraversa la storia dell’Occidente e che si conclude con la morte del bene? Quel bene che gli antichi avevano congiunto con l’essere nell’ideale della vita buona e che oggi sembra nient’altro che un cimelio della filosofia?...