Le città europee nel prossimo futuro dovranno accogliere nuova vegetazione per mitigare il cambiamento climatico e rispondere a un sempre più diffuso desiderio di natura. Quale sarà l’impatto spaziale delle masse arboree nei centri urbani? Sarà sostenibile dal punto di vista estetico, ambientale, sociale ed economico?
La ricerca RightTT condotta da Luciana Macaluso indaga sugli effetti e le prospettive della forestazione urbana nelle città dell’Italia meridionale a partire da un’area di studio specifica: Santa Maria di Gesù a Palermo è un esempio di come bosco e architettura possano interagire da secoli attraverso le cure delle comunità; è uno di quei luoghi salvati e al tempo stesso condannati dall’isolamento.
Se Monte Pellegrino è l’icona di Palermo, riflette una luce dorata, si affaccia sull’asse urbano più importante della città e ospita il santuario di Santa Rosalia, patrona conclamata, al contrario Monte Grifone, dove sorge Santa Maria di Gesù, è in ombra e accoglie l’eremo di San Benedetto il Moro, co-patrono meno conosciuto di origine africana. Qui, dove regna il silenzio e sembra non esserci nulla, si scorge una promettente logica insediativa radicata in un complesso monumentale fatto in gran parte da vegetazione: la selva, gli agrumeti storici, un convento, un cimitero e tre eremi.
L’energia custodita in questi luoghi è talmente viva da suscitare una domanda: come può la foresta entrare in città, portando con sé valori di libertà, diversità e coesistenza?



