Come avvicinare il silenzio

La musica di Salvatore Sciarrino

Si spalanca la notte. Un latrato lontano, i grilli, il silenzio che rende assoluti gli eventi sonori più minuscoli. Le voci e le voci delle cose, ma anche tutta una rosa di naturalismo d’estrema immediatezza, gli elementi della realtà umana compresi i disturbi della radio, i segnali
di linea del telefono così ingigantiti da ingoiarci (ma è solo un’orchestra). E poi le esplosioni, il liquefarsi dei suoni metallici, il vuoto dilatato che ci fissa.
Lo sgretolarsi delle pietre, il grido animale racchiuso negli strumenti, il vento e il fiato. Non distinguiamo più chi respira: siamo noi? L’esecutore? Ci destiamo dentro il suono, al centro, la percezione del mondo ne viene rigenerata…
La prima monografia ufficiale sull’opera di Salvatore Sciarrino torna finalmente ripubblicata e integrata con un nuovo capitolo e ulteriori documentazioni autografe inedite. Marco Angius, direttore d’orchestra e interprete di riferimento per il repertorio contemporaneo italiano, guida il lettore attraverso il vastissimo catalogo del geniale compositore palermitano, svelandone gli aspetti più reconditi e le più sottili peculiarità.

Marco Angius, direttore d’orchestra particolarmente noto nella musica contemporanea di ricerca, con una vasta frequentazione del teatro musicale e del repertorio sinfonico di ogni tempo. Ha diretto Ensemble Intercontemporain, London Sinfonietta, Tokyo Philharmonic, Orchestra Nazionale della Rai di Torino, Orchestra del Teatro La Fenice, Maggio Musicale Fiorentino, Teatro Comunale di Bologna, Teatro Lirico di Cagliari, Teatro Massimo di Palermo, Orchestra Toscanini di Parma, Orchestra Haydn di Trento e Bolzano, Orchestra Verdi, Sinfonica Siciliana, Orchestra della Svizzera Italiana, Orchestre de Lausanne, Orchestre de Nancy, Orchestre Nationale de Lorraine, Orchestra della Toscana, I Pomeriggi Musicali, Luxembourg Philharmonie, Muziekgebouw/Bimhuis di Amsterdam... Nel 2007 ha ottenuto il Premio Amadeus per Mixtim di Ivan Fedele, compositore del quale ha inciso tutta l’opera per violino e orchestra con l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai (Mosaîque). Nella ricca discografia spiccano Luci mie traditrici di Salvatore Sciarrino, Die Kunst der Fuge di Bach, L’imbalsamatore di Giorgio Battistelli, Pierrot lunaire di Schönberg, Risonanze erranti di Nono, Abyss di Donatoni, Quodlibet di Castiglioni, Noîse di Adámek (con l’Ensemble Intercontemporain).
Nell’ambito del teatro musicale ha diretto, tra l’altro, La volpe astuta e Kát’a Kabanová di Janácˇek (Regio di Torino, regia di Carsen), Sancta Susanna di Hindemith, Aspern e Luci mie di Sciarrino (Comunale di Bologna, regia di Jürgen Flimm), Jakob Lenz di Rihm (regia di Brockhaus), Don Perlimplin di Maderna, L’Italia del destino di Luca Mosca (Maggio Fiorentino, regia di Livermore), Il suono giallo di Alessandro Solbiati (Premio Abbiati 2016), il Prometeo di Luigi Nono per il Regio di Parma (2017), Medematerial di Dusapin (Premio Abbiati 2018), Alfred Alfred di Donatoni...
Già direttore principale dell’Ensemble Bernasconi dell’Accademia Teatro alla Scala dal 2011, dal settembre 2015 è direttore musicale e artistico dell’Orchestra di Padova e del Veneto con cui ha all’attivo numerosi dischi e integrali sinfoniche (in particolare quelle di Beethoven e Schubert). Ha pubblicato numerosi saggi e il volume Del suono estremo (Aracne, 2014). Ha inaugurato la Stagione 2016 del Teatro La Fenice con l’opera Aquagranda di Filippo Perocco (Premio Abbiati 2017) e quella dell’Opera di Firenze con Le villi di Puccini (ripresa in video per la Dynamic).

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