Aldo Peressa. Cappella Fanti

La Cappella Fanti di Aldo Peressa si presenta come una figura “dinamica” e insieme “drammatica”, definita inizialmente come un volume elementare, un manufatto pieno e omogeneo, quasi un unico banco di materia prima che prenda posto naturalmente sul sito; sembra trovare la propria ispirazione nell’antica necropoli di Termessos in Panfilia, confrontandosi con un tema primigenio per l’architettura come quello funerario.
La consistenza dell’intera fabbrica, all’interno e all’esterno, è quella della pietra scabra, irregolare, con la superficie trattata a spacco come la crosta del blocco di cava, mentre l’azione della luce zenitale che penetra nella piccola cappella contribuisce ad esaltare l’interno della costruzione, suddiviso in tre ambiti: un atrio, un frontescena e, appunto, una cappella quadrangolare elegantemente arredata che invita al silenzio e al raccoglimento.
In questo ambiente “aperto e a cielo aperto” anche gli eventi naturali possono essere accolti nella loro inevitabilità, nella loro immediata fenomenologia. Quello che il manufatto attesta è, per così dire, l’espressione di una peculiare forma di natura artificiale. «L’atto del costruire – scrive Peressa – consiste nel creare luoghi, nel delimitare e custodire e, in ultima istanza, deve avere a che fare con poche, semplici cose: l’ombra e la luce del sole che penetra dall’alto e illumina e riscalda, i materiali nel loro essere più prossimi alla materia, l’acqua, l’esposizione al mutare del tempo atmosferico e al volgere delle stagioni che segnano il ciclo della vita e della morte».

Aldo Peressa, laureato in Architettura allo IUAV di Venezia con Carlo Aymonino, ha lavorato prima in forma associata e quindi ha aperto uno studio a Padova. Si è occupato di lavori di architettura, realizzando progetti di abitazioni, case unifamiliari, interni, edifici terziari e spazi produttivi. Ha collaborato con la rivista «L’Architettura», diretta da Bruno Zevi; dalla sua fondazione è collaboratore e vicedirettore della rivista «Anfione e Zeto», che ha presentato suoi progetti, saggi e scritti teorici. Suoi lavori sono stati pubblicati da reports e riviste specializzate e hanno ricevuto riconoscimenti ufficiali: segnalazione al premio Dedalo Minosse 2002 alla committenza d’architettura, inserimento nella Guida all’architettura contemporanea della Provincia di Vicenza, Premio Area 2005, segnalazione al Premio di architettura Città di Oderzo 2005, segnalazione al premio Dedalo Minosse 2005 alla committenza d’architettura, inserimento nella mappa del Veneto contemporaneo 2007. Ha pubblicato la monografia Aldo Peressa nel 2004 e dal 2009 è direttore della collana «Quaderni del Territorio».

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