Il Poligrafo alla Fiera delle Parole 2023

18 Settembre 2023

Torna a Padova la Fiera delle Parole, festival letterario organizzato dall’Associazione Culturale Cuore di Carta, giunto ormai alla sua diciottesima edizione.

A Padova, dal 4 all’8 ottobre, negli spazi del centro storico e della fiera, si vedrà la presenza di molti fra i più affermati autori del panorama letterario nazionale, cui si affiancano “emergenti” di grande interesse e alcuni nomi internazionali. Cinque giorni di appuntamenti per riportare ancora una volta in città occasioni di confronto e d’incontro.

Protagonista della “Fiera delle Parole” sarà anche la nostra casa editrice che, con nove incontri distribuiti tra il 5 e l’8 ottobre in diversi luoghi della città, presenterà alcune delle sue ultime proposte editoriali, spaziando tra arte, filosofia, scienze sociali e narrativa.

 

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GIOVEDÌ 5 OTTOBRE

Giovedì 5 ottobre, alle ore 16.30, presso la Libreria Libraccio di Via Altinate, si terrà la presentazione del volume Il giogo dei ruoli, durante il quale gli autori Saveria Chemotti e Mario Coglitore dialogheranno con la giornalista e scrittrice Carla Menaldo.

Che fatica la coppia! Dopo l’idillio iniziale, la relazione si complica e tutto va negoziato di continuo; il rapporto di potere, spesso implicito, si sbilancia a favore di uno dei due, mentre all’altro non resta che subire un ruolo che non si è mai scelto. Cosa potrebbe raccontarci Mileva Marić del suo doloroso e controverso matrimonio con Albert Einstein? Chi, tra Cyrano de Bergerac e Rossana, avrebbe potuto cambiare il proprio destino amoroso? E che dire della rinuncia di Sibilla Aleramo all’amore – un amore furibondo, fondamentalista, totalizzante come quello per Dino Campana – per non venirne schiacciata?

Quasi come in un doppio a tennis, autori e personaggi si scambiano diritti e rovesci, volée e smash, per esplorare, in una vera e propria “partita dell’immaginazione”, la resistenza di quelli che per comodità chiamiamo classici, ma che dovremmo, invece, considerare amici.

 

Giovedì 5 ottobre, alle ore 17.30, presso la Sala del Romanino dei Musei Civici Eremitani, sarà protagonista il volume Padova Urbs Picta. Le arti figurative alla corte dei Carraresi, della storica dell’arte Francesca Flores d’Arcais. Interverranno Davide Banzato, Francesco Facchin e Antonio Lovato.

Con la recente iscrizione di “Padova Urbs Picta” nella Lista dei Patrimoni dell’Umanità Unesco, che ha riconosciuto ai cicli pittorici del XIV secolo un eccezionale valore universale, la decorazione ad affresco della Padova trecentesca e il contesto che l’ha prodotta sono stati oggetto di un’attenta rivalutazione storico-critica. La dominazione della signoria Carrarese a Padova durante il XIV secolo ha lasciato in città un’inestimabile eredità artistica, che coinvolge pittura, scultura e architettura e contribuisce a rendere Padova non solo una città di storia, cultura e arte, ma una vera e propria città dell’affresco, con una connotazione altamente originale e unica.

In questo volume, corredato da un importante apparato iconografico, Francesca Flores d’Arcais, conferendo protagonismo ai Signori di Padova (Marsilio, Ubertino, Francesco il Vecchio, ma anche la moglie Fina Buzzaccarini), si sofferma in modo organico e originale sulle principali imprese decorative da loro commissionate e ritorna, in maniera unitaria e con un taglio innovativo, a riflettere sulle peculiarità stilistiche ed espressive comuni e specifiche dei diversi artisti coinvolti, inquadrandoli nel contesto nel quale si colloca la loro attività.

 

Giovedì 5 ottobre, alle ore 17.30, presso la sede del Circolo Ufficiali a Palazzo Zacco (Prato della Valle), si terrà la presentazione del volume Libia. L’incontro vedrà la presenza, accanto all’autore Vincenzo Faggiano, di Andrea Colasio, Michele Cortelazzo e Antonio Rappazzo, coordinati dal giornalista Ivan Malfatto.

Azioni militari, giochi di potere e momenti di quotidianità strappati dagli eventi di portata collettiva dello scacchiere internazionale si susseguono dall’Italia alla Libia, da Malta alla Svizzera. Un viaggio vorticoso al seguito di personaggi diversi eppure gravitanti attorno a un medesimo avvenimento, una rivoluzione politica sulla scia dei fatti che hanno contraddistinto la società europea degli ultimi decenni. Un quadro dipinto attraverso gli occhi dei protagonisti del cambiamento e sullo sfondo un mondo che potrebbe essere il nostro, un tempo che potrebbe essere il presente.

Intrecciando storia, politica e contemporaneità, Vincenzo Faggiano in questo suo nuovo romanzo immagina i possibili esiti di un colpo di Stato nel bacino del Mediterraneo, un piano politico che mira a costruire un’alleanza tra Libia, Malta e Italia e una società nuova basata sul codice di un ordine militare, l’Ordine dei Cavalieri latini del Mediterraneo, portando il lettore a seguire i progetti e le azioni degli attori di questa rivoluzione, in un quadro dove verità e menzogna, giusto e sbagliato si affiancano fino a sfumare l’uno nell’altro, dove sorgono inevitabili interrogativi nel confronto con il presente e con un passato – i cambiamenti che hanno segnato il Novecento – non troppo lontano.

 

Giovedì 5 ottobre, alle ore 17.30, presso la Galleria Civica Cavour, verrà presentato Carbone. Storia di un’anima errante, prima opera narrativa di Alessandro Tognon. Con l’autore dialogheranno Gino Malacarne, dell’Università di Bologna, e il giornalista Vito Monaco.

Peter è ancora un bambino quando una terribile tragedia cambia il corso della sua vita: la perdita, il vuoto e lo sradicamento trovano espressione nel movimento, nel vagabondare da un luogo all’altro, da una città all’altra, costantemente alla ricerca di qualcosa o qualcuno da poter chiamare casa, di un rimedio a quegli incubi che infestano le sue notti insonni, oscure presenze che lo lasciano inerme e indifeso. Bologna, Berlino, Colonia, Padova e le montagne della Valsugana si alternano così componendo la trama di una vita difficile, porti sicuri per un’anima errante che nell’amore per la fragile Elisabetta e nell’amicizia per Francesco troverà momentanei attimi di conforto e felicità, in una realtà quotidiana dove la speranza di un futuro diverso sembra essere l’unico motivo per resistere a un destino altrimenti ineludibile.

Il racconto di un’esistenza “normale” – fatta di momenti gioiosi, difficoltà, piccole e grandi tragedie – che si snoda nel tempo e nello spazio. E proprio lo spazio, in un susseguirsi di grandi città e luoghi del privato, diventa a sua volta protagonista del romanzo, palcoscenico di una vita, di quell’infraordinario caro a Perec in grado di rappresentare l’universale, l’esistenza di ciascuno di noi.

L’incontro sarà accompagnato da un reading di Elisa Piovan della Compagnia teatrale Camerini con Vista.

 

Giovedì 5 ottobre, alle ore 18.30, presso la Sala Grande del Centro Universitario Padovano di Via Zabarella, si terrà un incontro dedicato a Esuli del pensiero. La dimensione dell’esilio nella filosofia ebraica contemporanea, nell’ambito del quale Lorenza Bottacin Cantoni, Jacopo Ceccon e Laura Sanò dell’Università di Padova, curatori del volume, dialogheranno con il filosofo e letterato Adone Brandalise.

La filosofia può pensare l’esilio? Qual è il compito di una riflessione che sappia dare voce a chi, in quanto esule, richiede di essere ospitato e riconosciuto in una casa che non è la propria? Questi interrogativi animano il presente volume, che esamina il plesso ebraismo-esilio e convoca autori e autrici – quali G. Anders, H. Arendt, W. Benjamin, R. Bespaloff, M. Blanchot, P. Celan, J. Derrida, V. Jankélévitch, G. Landauer, E. Levinas, F. Rosenzweig, G. Scholem, L. Strauss, M. Susman, S. Trigano – che si sono tutti, in un modo o nell’altro, confrontati con la condizione speculativa ed esistenziale dell’esilio. La vicenda del popolo ebraico è costellata di storie individuali che consentono di riflettere sulla verità dell’erranza. Si è qui cercato di mettere a tema un pensiero mai esausto, che esige un’intelligenza vigile e capace di accogliere, in ogni istante, il ritmo incalzante dell’esilio, dell’esodo e della diaspora, anziché cristallizzarne il dinamismo nel fotogramma di un attimo ormai perduto. Si tratta di lasciar germogliare un’interrogazione capace di rapportarsi alla realtà, anche quella più ostile. I protagonisti del volume hanno scelto di abitare un luogo dello spirito che non concede requie; così, ascoltando le parole di coloro che si sono fatti carico del pensiero in esilio, si è tentato di mostrare come solo una riflessione in movimento, sempre chiamata a uscire dalla propria comoda dimora per intraprendere i percorsi più difficili, sia in grado di fiorire nel deserto.

 

 

VENERDÌ 6 OTTOBRE

Venerdì 6 ottobre, alle ore 17.30, presso la Galleria Civica Cavour, si terrà la presentazione di Tatuaggio e pregiudizio. Interviene l’autore Alberto Giacomelli in dialogo con la curatrice Stefania Bragato.

Amato, odiato, perseguitato, il tatuaggio è tuttora un mistero da svelare. Simbolo antico o trasgressione? Contatto col divino o gesto di ribellione? Non è facile tornare all’essenza del tatuaggio, ornamento arricchitosi di molteplici significati nel corso dei secoli.

Tatuaggio e pregiudizio offre una riflessione su questo fenomeno sociale oramai radicato, ma ancora profondamente divisivo, per contribuire ad aprire e superare le barriere che il tatuaggio da sempre crea. Dall’antropologia alla psichiatria, dall’arte alla semiotica, i contributi raccolti conducono in un viaggio di analisi e di consapevolezza, tentando di rispondere ai molti quesiti che oggi toccano non solo la “tribù” dei giovani e degli adolescenti, sempre in cerca di una loro forma d’essere, ma anche il mondo degli adulti.

 

SABATO 7 OTTOBRE

Sabato 7 ottobre, alle ore 17.30, presso la Sala Grande del Centro Universitario Padovano di Via Zabarella, si parlerà del rapporto tra Heidegger e i poeti con Alberto Giacomelli, Giovanni Gurisatti, Rosa Maria Marafioti. Modera Alberto Merzari.

«Perché i poeti?» si domanda Heidegger in un celebre saggio della raccolta Sentieri interrotti. L’interrogazione sul tema della poesia e sul ruolo del poeta rappresenta lo snodo determinante per comprendere il senso della cosiddetta «svolta» nel contesto del pensiero heideggeriano a partire dalla metà degli anni Trenta. Rispetto all’argomentazione filosofica tradizionale, e dunque al linguaggio concettuale, con la poesia si apre per Heidegger la ricerca di una via linguistica alternativa che dischiuda la verità e dica l’essere in quanto evento. Definita «linguaggio originario», la poesia è dunque intesa dal pensatore come il modo privilegiato di accadere della verità dell’essere.

Il presente volume si propone di restituire tutta la feconda complessità del dialogo – implicito ed esplicito, diretto e indiretto – di Heidegger con i suoi poeti d’elezione. Si tratta di un confronto che riguarda sia la poesia dell’antica Grecia (Omero, Pindaro, Eschilo, Sofocle), sia quella tedesca (Trakl, George, Hölderlin, Hebel, Rilke, Goethe, Mörike, Celan, Silesius), francese (Char, Rimbaud) e giapponese (Bashō). Ne emerge una riflessione articolata e corale su questioni decisive e attuali relative all’essenza e al ruolo dell’arte, alla funzione del linguaggio, al destino della tecnica e in definitiva al senso della verità.

 

DOMENICA 8 OTTOBRE

Domenica 8 ottobre, alle ore 17.00, presso la Galleria Civica Cavour, sarà protagonista il volume Notturno veneziano di Maria Serena Alborgetti, che dialogherà con il giornalista Enrico Ferri.

In una villa antica – l’unica abitazione di un isolotto sospeso tra la laguna di Venezia e il mare –, lungo una notte senza fine, un musicista racconta la sua storia alla donna che ama, accompagnato dal mormorio della marea, e, verso l’alba, dal suono cupo della sirena antinebbia. Dagli orrori della Bosnia in guerra alle vaste distese del deserto, la riconquista di sé corre sulle note del suo violino: la musica si rivelerà salvifica. In questo nuovo libro, Maria Serena Alborghetti ritorna sul tema della guerra, in questo caso jugoslava, raccontando la capacità dell’essere umano di resistere e di risorgere, non solo per sopravvivere, ma anche per tenere salda la propria identità e prendere in mano il proprio destino. La storia di un amore e di un’attrazione carnale così intensi da sfidare il tempo e la lontananza per diventare eterni. «Isolati in un microcosmo circondato dalle acque… nelle pause… il silenzio si impregnava del loro desiderio, erano due calamite che si attiravano irresistibilmente annullando lontananza e separazione di quegli ultimi anni».

L’incontro sarà accompagnato da un reading di Lorenzo Dalla Pria e da un intermezzo musicale a cura di Varina Fortin (violino) e Alessandro Marchiori (chitarra) in collaborazione con l’Associazione Devota&Affettuosa.

 

Domenica 8 ottobre, alle ore 17.30, presso la Sala Grande del Centro Universitario Padovano di Via Zabarella, si terrà l’incontro La salute oltre l’identità di Genere, durante il quale verrà presentato il volume Io non sono un trans di Roberta Rosin, psicologa e psicoterapeuta che dialogherà con l’endocrinologo Andrea Garolla dell’Università di Padova. Modera l’incontro la giornalista Patrizia Vassallo.

Quando Rosa si presenta per la prima volta nello studio dell’Autrice, la psicoterapeuta Roberta Rosin, non ha la minima idea di quale sarà il percorso che la attende, sa solo che così non può più andare avanti. Il mondo le appare ostile, tanto da confinarsi a vivere in una realtà virtuale tutta sua. Non si conosce, non si sente a suo agio con il proprio corpo, con la propria dimensione affettiva e sessuale. Confusamente, avverte di dover esplorare la propria identità sessuale, inclusa l’identità di genere. Per questo ha preso una decisione, la più importante e coraggiosa della sua vita: chiedere aiuto per capire chi è veramente.

Io non sono un trans racconta la vera storia di Rosa: la sua vicenda così come il percorso psicologico da lei affrontato sono la fedele ricostruzione di quanto accaduto nel percorso terapeutico. Pagina dopo pagina, verranno restituite le tappe più significative dell’esistenza di una persona incapace di riconoscere, nominare e descrivere i propri stati emotivi, di provare e tradurre le proprie emozioni, e però convinta di dover affrontare un percorso di Affermazione di Genere per risolvere il proprio disagio esistenziale. Rosa si dichiara fin da subito disposta a sostenere il peso e a pagare le conseguenze di questa difficile scelta. Ma il suo sorprendente percorso, pieno di svolte e di rivelazioni, la porterà a un approdo inatteso.

 

Vi aspettiamo numerosi!

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