Paesaggio con ombre in un interno

traduzione dall’esperanto di Carlo Minnaja e Giulio Cappa

È la fine di un amore, difficile fin dall’inizio, per diversità di cultura, lingua, abitudini. Lui chiude quella che considera una relazione ormai sgretolata, lei si ritrova improvvisamente sola, incapace di lasciarlo andare. E adesso? Aggrapparsi ancora a una speranza? A un ricordo? A mille dettagli insignificanti che irrompono nella nuova solitudine? Ecco che l’ossessione si impadronisce di ogni suo respiro, la consuma, la spinge a rifugiarsi nella propria interiorità, dominata da un’insicurezza che si manifesta nel dare ascolto a una vocina che a volte si atteggia ad arrogante maestra di vita, a volte a nascosta complice, a volte a sorella compassionevole, a volte a irritante commentatrice estranea.
Con uno stile sprezzante, asciutto e scattante, la scrittrice fa emergere l’anima saturnina pervasa da una lucida e controllata autoironia della protagonista, combattuta tra il riappropriarsi della propria identità e il superare le barriere culturali per avvicinarsi all’altro e riempire il vuoto dell’abbandono. Fa da sfondo il mondo esperantofono, la lingua neutra e unificatrice, unico punto di contatto tra i due. Ma può la parità linguistica attutire le altre diversità? In questo romanzo Spomenka Štimec descrive lo smarrimento di chi, improvvisamente lasciato, si ritrova a cercare i segnali, riconoscere gli sbagli, darsi delle ragioni, per riacquistare infine la fiducia di aprirsi a una nuova relazione.

Spomenka Štimec (1949) è una scrittrice croata, membro dell’Accade mia diEsperanto, dell ’Associazione degli Scrittori in esperanto, dell’Accademia Internazionaledelle Scienze San Marino. Laureatasi nel 1972 in francese e tedesco all’Università di Zagabria, ha lavorato fino al 1994 nel Servizio Culturale Internazionale, svolgendo le sue attività in esperanto, lingua sulla quale ha scrittovari manuali tradotti in una ventina di paesi. È autrice di romanzi, novelle e opere teatrali in croato e in esperanto, tradotti in diverse lingue, dall’inglese allo svedese, dal bengalese al persiano. Premiata in concorsi internazionali, alcune sue opere sono state messe in scena in congressi di esperanto. Ha insegnato nelle università di Seul, Hartford e San Francisco ed è stata negli organismi direttivi di varie associazioni esperantiste. Il Premio PEN esperanto l’ha considerata tra i cinque migliori scrittori da candidare al premio Nobel per la letteratura.

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