Romano Guardini e la pedagogia

L’educazione come compito e valore

«Il processo dell’educazione riposa sul fatto che l’essere umano viene al mondo in una condizione di indigenza – perciò dipende dagli altri. [...] Ora “educazione” significa guidare il soggetto in età evolutiva ad un atteggiamento in cui si fondono insieme coraggio dell’avventura e senso dell’esperienza, presa di posizione personale e disponibilità a imparare. Esso mette il giovane in rapporto con la fonte originaria dell’accadere, con la libertà del vivere, con la vastità del mondo». In queste parole di Romano Guardini, come nei contributi qui raccolti, emerge un’intima vocazione pedagogica, capace di esprimersi negli scritti e nella sua concreta opera di educatore, guardando a un percorso di crescita in cui il soggetto è sempre aiutato a scoprire se stesso. Si rivela così l’eco di una riflessione profonda e innovativa, che ha parlato a generazioni di giovani, come avvenne per il gruppo della “Rosa bianca”.
Nella figura di Guardini come educatore convergono molteplici tratti essenziali: quello del formatore, quello del docente e quello della guida spirituale. Nei saggi che compongono il volume, la pedagogia guardiniana si svela come sintesi di formazione personale e “costruzione sociale”: è il risultato di un lento cammino, di un dialogo fecondo tra dimensione personale e comunitaria, che presenta aspetti di grande attualità.

Giuliana Fabris, laureata in Psicologia e in Scienze religiose, psicoterapeuta gruppoanalista, opera in ambito pubblico e privato. Per Il Poligrafo ha pubblicato: Lo spazio di Sara. Per una fenomenologia del “femminile” (2005), Navigazioni. Verso una teologia dei sentimenti (2007). Per lo stesso editore ha curato i volumi: Il male può avere l’ultima parola? (2008), Romano Guardini. Presenza e attesa dell’uomo (2010), «Caro zio Romano...». Malinconia e spiritualità nelle lettere di Romana Guardini (2012).

Gino Alberto Faccioli, è archidottore in teologia ed è direttore dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose “Santa Maria di Monte Berico” di Vicenza. Nell’ambito dei suoi studi teologici e sulla cultura religiosa, si è occupato di devozione e pietà popolare mariana. Ha curato i volumi: L’Addolorata da memoria di dolore a profezia di speranza (2006), La Donna vestita di sole e il drago rosso (Ap 12. 1.3) (2008).

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