Ricostruzione Inventario Progetto
Recostruction Inventory Project

Nel corpo della città la distruzione sospende il tempo e, nella simultaneità di sguardi che la rovina produce, nasce la visione della ricostruzione come ricerca di potenzialità ancora inespresse.
I contributi raccolti nel libro prendono le mosse dal tema della ricostruzione per affrontare il problema più ampio della definizione di immaginari capaci di assumere i conflitti come parte attiva di un nuovo disegno, dove le condizioni relazionali costituiscono la trama per una narrazione discontinua, ma radicata nello spazio. La forza produttiva della memoria alimenta il pensiero progettuale, innestando gli interventi su un terreno trattato non come suolo inerte, bensì come sistema stratificato di segni, rintracciabili e misurabili attraverso un inventario operativo. La catastrofe è intesa come momento di distruzione materiale, ma anche, etimologicamente, come rivolgimento o rottura di un equilibrio morfologico e strutturale. In essa è così compresa la possibilità di permanenza dell’immateriale e dell’immaginazione produttiva, che dal frammento, come impossibilità di ripetere l’origine, costruisce nuovi ordini, architetture, città e territori. Crisi e rinascita, dunque, cancellazioni e nuove visioni. Ciascuna distruzione definisce un limite che necessita di risposte, nella dicotomia tra autorialità del progetto e lavoro collettivo. La riflessione su questi temi chiama in campo l’urgenza del presente e l’incertezza delle prospettive future. A queste istanze il progetto è chiamato a rispondere definendo strategie per una idea di città e ricostruendo, o ritrovando tra linee interrotte, architetture per la città.
 

Gundula Rakowitz, architetto, è ricercatrice in Composizione architettonica e urbana presso l’Università Iuav di Venezia, membro del Consiglio del curriculum in Composizione architettonica della Scuola di dottorato Iuav e insegna Progettazione architettonica presso il Dipartimento di Culture del Progetto. Svolge attività di ricerca e didattica nel campo della progettazione architettonica e urbana con particolare attenzione al tema dell’immaginazione poetica nel rapporto tra architettura, città e paesaggio. La sua ricerca è attualmente rivolta al tema della Wunderkammer come sistema di mise en abîme e al tema dello Zwischenraum nel suo carattere pluriscalare. Tra le pubblicazioni più recenti: Gianugo Polesello. Dai Quaderni (Poligrafo 2015); Tradizione Traduzione Tradimento in Johann Bernhard Fischer von Erlach (Firenze University Press 2016); Entwurff einer historischen Architectur - Progetto di un Architettura istorica. Johann Bernhard Fischer von Erlach (Firenze University Press 2016).

Carlotta Torricelli, architetto, si è laureata alla Facoltà di Architettura Civile del Politecnico di Milano nel 2006, con una tesi di progettazione sulla città di Porto, dove ha studiato presso la FAUP negli anni 2002-2003 e 2005. Dal 2011 è Dottore di Ricerca in Composizione Architettonica e tutor presso la Scuola di Dottorato Iuav di Venezia. Nel 2012 è stata borsista dell’Istituto Italiano di Cultura C.M. Lerici di Stoccolma. Attualmente insegna Composizione architettonica e urbana come professore a contratto presso la Scuola di Architettura e Società del Politecnico di Milano. Tiene lezioni e conferenze in diverse scuole di architettura italiane e straniere, partecipando a convegni e seminari. Scrive articoli e saggi, collaborando a collane di architettura e a riviste internazionali. Per il Poligrafo ha pubblicato, nel 2014, Classicismo di frontiera. Sigurd Lewerentz e la Cappella della Resurrezione. Dal 2005 svolge l’attività di progettista, partecipando a concorsi, mostre ed esposizioni, e ricevendo riconoscimenti per l’attività progettuale. Vive e lavora a Milano.

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